buchi neri dentro i miei armadi di cera. scale immobili e tu a cantare di pioggia evidentemente soppressa in cielo. dentro alle dune delle mie vacanze espresse male. frasi maleducate e rubate alla cieca dentro altre scale...che sera. non di meno mi appiattisco dentro i tuoi pensieri di carta lucida e trasparente. dentro soffici cuscini di idee avvelenate che non mi fanno male. scrivere dentro apici di nebbia. evadersi come per malinconia innata. dentro sere di merda ti ho cercato, dentro sere di neve ti ho pianto, dentro giorni ora ti cerco per non sentirmi io inespresso da legare, da affogare dentro qualche bicchiere di ghiaccio sciolto male, che ancora galleggia. dentro fasi di diffida elementare mi si specchiano le cicatrici di merda. che si distende nebbia come per novità apparente, che mi si aprono strade mai battute. che corro come se non fumassi. che piove e tu vieni da me. che corriamo verso l'armistizio. sentirsi bene e basta, senza troppe domande né perché
17 settembre 2008
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