7 luglio 2008

fino a kuusalu

sono strane le notti non inutili, quando capisci che è troppo stretta questa storia e proprio perchè te ne sei accorto tardi di questo, beh ormai sei al punto che ogni storia ti starebbe stretta. non so sei sia un bene o un male. fumarsi la cenere dei ricordi in un solo tiro. dimmi come è il fondo del mare, con l'acqua nera e l'aria pesante che non diventa mai bolla. dimmi come sono i ricordi felici della vita che non conosco di te. dammi il tempo di prendere un giorno e farlo nostro. mi sento evaporare al caldo di questa lampada. dicono che il cielo non sia male da casa tua. vederselo da sotto, da là. anche le nostre innocenti paure mai confessate pesano come colpe, consumano il tempo che ci separa dalla verità, dalla comprensione vera. mi senti dalla luna? non so se percorri un'altra voragine o ci fai l'amore come fosse ottobre e inizi a sentire freddo al mattino. essere all'aperto comporta il vantaggio di sentirsi meno controllato dallo spazio che comanda le nostre vite. meno vicino all'ordine. quando nemmeno ti sento arrivare, quando canti una canzone che parla di pioggia e di freddo che non basta mai, come quando piangi e non sai dove andare di notte e da chi. magari per smettere di piangere. come quando lo spazio di un sogno occupa tutto il cielo che si vede da qua e sta stretto. vorrei cullare l'ansia e spegnerla nel posacenere. egoista. il secondo piano non dorme mai di notte, fermo in cucina a farsi di noiaincondizionatairrimediabile. sempre dietro la vita normale esiste un altro mondo, e solo in una piazza puoi contare galassie, se mai ci fosse ancora qualcuno. mi vuoi sentire semplicemnte parlare, non importa di cosa o di chi. virgolette immaginarie della tua splendida parafrasi involontaria. esprimi e inventi nuvole. prendere quel cazzo di giorno

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