8 luglio 2008

mi stanno larghe le scarpe

mancano delle svendite di evidenziatori neri. vorrei toglierti le piume dagli occhi. vorrei vederti ridere, vorrei vedermi ballare. vorrei nascere su un albero e imparare a non aver paura della terra. vorrei avere un diario senza data. ci sono sempre le scale nei miei pensieri, e cazzo, sono scale mobili. mi sembra sempre troppo presto per chiamarti, o sempre troppo tardi. dal garage dove sono parcheggiato da un po' non si sente nulla dalla strada, e nei garage è sempre vietato fumare o anche solo avere fiammelibere per dare fuoco ad un attimo. a quell'attimo dove dovresti esserci tu, ma non ci sei..e allora è da buttare. come si costruiscono le case? e i giorni non vanno mai in black out. le luci di emergenza montate dentro ognuno servono solo a tenerti pronto ad un peggio che non è nemmeno previsto, non verranno mai usate. non hanno luce. mi si confondono le dimensioni delle domande con le giuste misure di quello che si deve affrontare ogni giorno. come niente passano anni e si ritorna a mietere i giorni. vamos a la playa. senza specchio nemmeno mi sento più gli occhi, sperando sempre che il resto del necessario sia ancora tutto intero lì. c'era polvere sotto il sole di maggio. e quella strada non era mai stata così, e quelle ore nemmeno. tutto respirava aria prima, non fumo stantio. vorrei conservare le tue noie dentro una palla di vetro e sbattertele in faccia ogni volta che piangi. agitarle prima e renderle diverse, irriconoscibili persino a te. e mostrarti che tutto il resto della vita non c'entra con la noia. ok, può entrare rabbia e dolore. ma mai la noia. mi illudi e le finestre corrono come gabbiani tra le strade che non conosco della tua vita. non ci si ferma mai nel tuo vortice, e nemmeno si soffre il mal d'aria-ansia. come sono corte le giornate, e mai abbastanza lunghe le notti. ironico che sia io a dirlo. proprio io. come si chiama quel fiore?
mi separa la realtà, le mie regole alzano mura. mi si nota appena dietro le parole nemmeno dette. basta che spenga un attimo il cielo, e la pioggia di scintille potrà affogare nel mare come in una cascata, un secondo e tutte le stelle troveranno posto nel mare. immagina quel mare visto da casa tua. e poi per un anno farci l'amore mentre si fa il bagno

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