18 agosto 2008

questione di occhiali

e non importava se la luna era un lampione. le persone che non respirano ci camminavano affianco. e non importava scrivere con le ali, era la cosa migliore del giorno, come una arcobaleno a mezz.....aria. non mi dispiaceva spegnere le sigarette. e pioveva solo nelle pozzanghere che dopo ci avrebbero salvato. dormire in teatro e in spiaggia. e anche se le scale erano lunghe come mille altre volte e anche se le mani si lavavano nere, era sempre stato il giorno più pulito di cielo. e i parapendio volavano a grappolo dal pomeriggio. affogarsi con il patentino. le bugie impossibili e le gioie percosse. raccontarsi dentro una sala giochi. e portarti a bere non sarebbe male. i sospiri presenti. il passato conosciuto a ponte spezzato. mille storie in un sistema solare. le gocce, i tatuaggi, le armature e l'iperprottettività. le lenti più chiare per vederci meglio. raccontarsi il processo colpevole delle lacrime. le ruote più grandi della tv. minore equilibrio. le bussole in africa. il banco prova stretto per i fiumi. le voglie. le parole a capo-fitto di perle di birra. il gin e la vodka. mi mancano le particelle delle stelle. mi mancano le tue particelle subatomiche. le cantine abbattute con i soppalchi stretti e bassi in piedi. e succede a volte che il paradiso possa scendere e aprire le frontiere con lo shock degli angeli spezzati. mi paralizzano le tue grida. le mani leggere, le mani legate, le mani come cannoni. e quelli mancati. il progresso dei film autogestiti. se mancassero mille giorni alla fine del mondo sarebbero incantesimi. ciechi oscuri che scappano sotto le venute. il solletico pizzicato dalle molle a crepapelle. auguri di pronta guarigione. le parole non dette. sposarsi al forte e i tramonti in collina. sempre amici sotto gli ombrelli. le dita. e i tempi resuscitati. prendimi come conviene

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