19 agosto 2008

gli armadi aperti nelle radure

novembre sembra ostinatamente precoce oggi, mentre i giorni, gli altri giorni pesano meno di quello che mi avevano detto. il bosco era lontano dentro il tuo zaino e i libri facevano le rivoluzioni. i libri si rivoltavano, si ribaltavano. e le loro case erano state allargate solo con le mani. il sonno regalava spazio ai miei righelli di misurarti le spalle. le spiagge accoglievano anche i bambini volanti e i coriandoli di cielo. pezzi di tenebra che dormivano sotto i cuscini delle camere per gli ospiti. il mio calendario e un tuo diario immaginario. vedersi riflessi nelle telefonate imbarazzate. spiriti dentro i cento sacchi di sale. ombre di zucchero nei miei calci. stringersi dentro gli spaghi e prendersi al solo muoversi di foglie. cancellami ti prego nelle pagine spente male, riscrivimi meglio di come potrebbe suonare una canzone sputata alla notte. non piangermi dentro le bottiglie di sabbia, non lanciarmi di notte. le solite ombre di zucchero si caramellano sotto questa luna di novembre-di-corsa. le riproduzioni e le attese da rompere, le corse in due sulle sigarette. aperitivo se va bene, rincorro tuo padre se va male. e ti lascio cadere per non sembrare egoista, come se fosse facile dirtelo

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