30 ottobre 2008
ieri i nostri discorsi su trasmissioni intercontinentali ci hanno ferito come frecce facendoci precipitare in un interruttore che esiste solo per noi
e non per il resto delle nostre vite. i giorni sembrano imbalsamati, plastificati per non farli stropicciare. le parole sembrano circostanziali a non essere muti. ma alla fine aspetto, solo per te che mi fai diventare cieco, come sul libro di carlo. e sento che "sono il peggiore in quello che faccio meglio" e tutto sembra coprirmi come in una tempesta di neve cancerogena, acida. ma mi scaldo con questi silenzi. non riesco mai ad andare oltre questa torbida superficialità cutanea delle cose, e scioperano tutto e tutti
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