23 dicembre 2008

gli appelli arrugginiti dentro le stessa stanza

nel giorno del giudizio infernale mi sono perso per strada, in autostrada. il freddo era pestilenziale ma faceva meno male del resto. che cercandoci facciamo girare il mondo. che ci sono libri che devono durare venti sigarette. ci sono anonimi sequestrati. ci sono anonimi ritrovati. e c'è chi dava i calci ad angela, e ci sarà. nel deserto delle novità crescono piante acide. nel giardino è passato il passato. non cercandoci non ci sono le stagioni. le parole ottengono forma a seconda della musica. e gli aerei dipingono strane perplessità. e le calamite rimangono incastrate in certi ricordi, in certi discorsi. nel giorno del giudizio infernale c'era la sigla e mi sono messo a parlare con la forma sfiduciata della fortuna. mi sono messo a parlare dentro un megafono, che era un po' una roulette russa. il fatalista abita in cantina. e con il tempo diventiamo sordi e scadiamo. e ci sono racconti appesi ai ponti. i diritti in bianco e nero che suonano. gli ascensori senza musica. e ci sono giorni da decantare. comunque sono sempre storti i miei paragrafi mentali. e quelli reali. ci sono situazioni da claustrofobia. e ho visto piangere sotto le coperte, ho sentito urlare del s. . e ci si dimentica di ridere. e si perdono soprattutto tutte le calamite che hai bisogno di peso. hai sentito davvero piangere p.? distruggersi dal pensare sopportando i tatuaggi invisibili. e sai benissimo che non c'è cura per vivere. alla mattina ti aspetta sempre qualcosa quando sei bravo. e sogni di dormire almeno. e non c'è mai stata candy. capovolgere i giorni disidratando le domande. e sono felice di spegnermi ogni mattina. le mani con il nastro viola che sono ancora viola per i nodi degli occhi, il senso paradossale che è rimasto paralizzato dentro te. e ti metti a chiedere e ti metti a giurare e a chiedere mezze cose, che ad una intera nemmeno ci credi più. concedersi un viaggio per morire dal sonno e non morire di freddo, di sordità e novità in cattività. sempre meglio delle risposte a vista, delle risposte scoperte e ancora non cicatrizzate. il letto che brucia di lacrime non mie. il sabato che diventa senza parole. e le parole che iniziano ad essere senza giorni, senza fili e senza rete. senza me

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