19 marzo 2009

"con un cielo così bianco non si può fare altrimenti"

ma non lo puoi sapere. non lo puoi volere davvero. tenendo i piedi per terra mi si sono addormentate le gambe. quando volevi guarire. quando volevi morire ma non di noia. attraversando le regioni più desolanti si festeggiava ad ogni confine. le estreme intuizioni. lo stare "in sospeso". non arrivare a dire quello che vorresti. perché starei zitto solo per farti vedere quanto mare è trapassato. gettare l'aria. riconosci chi conosci ma non me. le foto segnaletiche delle nostre complicità. domani capirò. vorrei ascoltare il tuo cuore senza aprire la porta per venire a cercare coraggio. vorrei aspettare. arrampicarsi su tutte quelle montagne. le cose non riuscite. quelle riuscite d'emergenza. tutte quelle parole che non so trovare se non dentro quello che sei. viverti senza tutte quelle rate. sorridersi con quintali di macerie sotto le spalle. con gli occhi aperti. che ce li hanno squarciati. le cose non protette. come era bella casa tua e le tue parti nascoste. e tu che credevi di essere in una discarica. ma non c'è niente di speciale in queste scatole svuotate. mai lavate. come credo, come cedo, come vedo. chiamare ma per sbaglio. francesca che riesce a prendere il treno per arrivare presto o comunque non troppo tardi. morire dal piangere in silenzio. nel mare aperto nel petto ogni volta che mi vuoi. un po' meno male. e non so come riuscirò a mettermi a letto dopodomani, di mattina presto. o a notte affondata, ma già so che avrò paura
°°°
e poi starsene lì a desolare il mare

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