9 agosto 2009

zoe senza sete

le tue frasi minuscole mi tengono per mano. i tuoi silenzi ricostituenti. la pioggia lenta e certi profumi che sembravano migliori. il futuro ostinato e i pomeriggi randagi. vorrei comprarti un vestito pieno di margherite. che quando facevamo colazione non c'era mai nessuno a casa. mi ricordo di quando ho scoperto come si colorano le persone. e vorrei dirti mille altre cose. l'esodo delle mancanze resisterà più di noi. mi sembra evidenziata ed evidente la tua costola. ti è bastata una sola sera per sentire il vento sotto la pioggia. disegneremo nuvole rosa e persone blu. il tramonto a testa in giù ci sembrava raffreddato. le americhe rinnovate dentro la tua borsa. tre volte senza una parola con le capriole negli occhi rossi dalla vergogna. la bicicletta della polfer ha un tono diverso, meno severo. le case ammorbidite la scorsa notte. che prima la città era tutta arancione. nonostante i turni di guardia. che lo stato emotivo di cristiano era assordante. distinguere tra le carezze ammaestrate e quelle rifugiate. i calci senza epidurale che rivedevi in tv. per dormire poi alla stazione sulle panchine brevettate per impedirlo. le rassicurazioni nelle solitudini con troppi vestiti e le loro sfortune. ogni volta che leggi c'è come uno specchio opaco davanti agli occhi. aspettando sotto la pioggia in svendita il tuo ciddì, anche se non c'è niente a ricordarmelo. almeno mi ricordavo di settembre e di come fosse stato possibile distinguere (solo poi) le mareggiate meno tristi. le case costruite solo per esssere affittate. lo stoccaggio dei limiti nonostante un febbraio insano e le foto strappate con cura. "almeno se svieni la smetti di credere alla neve". domeniche anestetiche dopo l'assuzione. tutte quelle passeggiate inscatolate con cura. un abbraccio riscaldato per la cena non basterà
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quella lentezza che andava oltre l'impressione. certi momenti salvavita venduti a caro prezzo. mancavano solo le foglie secche per l'autunno del corridoio. di quando la vita valeva più di un lavoro. cosa fa la gente quando muore. sempre l'estate che bussa e non aprono mai, che è presto. allunghi la mano dentro la mia testa. quelli che sorridono sempre, anche a stento. settembre non ci ha portato via. scritto in un metro di cemento. fresco. le frasi che assumono possibilità solo a tempo determinato. non ti sprecare mai. non ti sprecare mai. non ti sprecare mai. mentre torni subito anche se non sei fuori di te. periodi marinai. perché domani ti fai dimenticare dentro una scatola. i treni con un ritardo tiepido. perché domani ti dimentichi di svegliarti. rimango seduto finché non esci. che poi non piove nemmeno l'acido

1 commento:

Nia ha detto...

Vorrei imparare a colorare le persone,e i tuoi post si li leggo sempre. Mi fanno sentire bene, e mi aprono gli occhi.