crederci. nel nulla che torna sul posto. quando smonti il mondo con un silenzio estasiato dalla sorpresa, e poi avanzano pezzi. che rimetti con cura fra di noi. e allora. prendendomi per mano un giorno sembrava più che migliore. sorvolandoci senza fare attenzione. allarmi fuori soccorso. e vorrei imparare a nuotarti. senzapiùvolermicurare. da te. nelle nostre albe del giorno prima. il mio stomaco stanco di sopportare tutti quei rasoi senza nemmeno un filo d'argento. ma con occhi felici. con l'odore fresco di quando non dormo. e sto fermo a sfiorare. e se ne stanno a rasentare il tempo. con gli occhi gonfi e gonfiati dall'arte di emergere dal miele. quasi mai abbastanza dolce. né docile. raschiando sul fondo. rischiando sul fondo. crederci. sul nulla che torna al suo posto. senzamairiuscire. in fondo. sorrisi esplosi per caso come effetti collaterali. le coordinate. le lettere che fanno differenza e diffidenza. senzarime. la neve di noia. stanca di aspettare una stanza. e forse sei davvero abbastanza capovolta da non litigare con tua madre. in silenzio e con sentimenti estraibili. masenzaautocontrollo. buttandosi che poi metti le mani sul gas e muori. metti le mani sul gas e poi ti muovi. fatti letteralmente viva, con tutti i traslochi del caso. infortunato o fortuito. scoprendo nuovi pomeriggi. che li puoi prendere tenendoli per mano. senzacheiltemposiaunsopravvissuto. perché non insorgono i partigiani. perché non risorgono i partigiani. tra la violenza e il sacro. di passaggio o del paesaggio. sbattendo la porta ne aprivi altre cento. e non parlo con giorgia finché non cambia il tempo. graffiando poesie. che certi giorni diventi un'isola. parlando di call center con novità migliori, con una guerra che non vuole finire in giornata. partendo con le lame nuove. nessuno che parli mai dei nemici. nel momento del bisogno. il passato trapassato da parte a parte. gioia non parla più del disgusto della vita. e infatti non hai più paura. i tuoni spenti. mille mani sulle nostre possibilità. appunto. con un tono diversificato. non ti piace volere. che le strade che portano al mattino siano troppe a volte. come se niente fosse. instabile. che poi diventano parole a fare la differenza. come se niente fosse. invidiabile. non ti piace volare. la sindrome del dissenso. alla fine non c'erano segreti né segregati. con un cielo scaduto ma mai scontato. che a napoli io credevo di essere risorto. e poi tu mi anticipi sempre senza appoggiarti. le repubbliche infondate. le storie in pianura. francesco che suona, remo e checca poi puliscono. legarsi. crederci. nel nulla che forse torna supposto. senzadireniente. e allora? no. la tregua non è qui
7 settembre 2009
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