18 settembre 2009

quel giorno in cui non mi riconoscerai

sarà di cioccolato. nonostante fossimo ad un metro da terra ci piaceva resistere ai viaggi nel vento. le navi che ci attraversano. tua madre che fuma da sola. sarà di sole. e ti farò spazio sul mio braccio pieno di nodi. come quando pensiamo ai tappeti distesi nei nostri boschi di carta. il debito che possiamo permetterci. spostando i temporali fuori dai tuoi occhi e fuori dai tuoi calci. per una volta puoi disegnare tu. per una volta sarà mattino. secoli a parlare dell'amore che demolisce. la sera che ritardava ma non come me. l'aria diversa da noi, tanto per cominciare. le guerre giornaliere quasi sempre senza contratto. perso tra i tuoi capelli che mi portavano a casa. le ambulanze che non piangono. quando moriremo dal vivere. le cose in comune per tutti quelli che si mettono in ordine. già il sentir affrontare certi discorsi ci fa capire che uscita prenderemo. tutto quello che paghiamo. spostando i temporali fuori dai tuoi stati emotivi. e non era più indecente guardarsi negli occhi. non era più deprimente. mi chiedi dove viviamo. ma non so cosa dirti. ormai. la nostra ombra che riscalda. niente migliora e inizi a convincere. le favole bruciate e solo per decenza di risparmiarle. "nemmeno la voglia di cercarmi". e ci sarà un tempo necessario anche per aspettare. diverse distanze che non temono il freddo. ti sei persa ne "la casa delle bambole"

1 commento:

E. ha detto...

Le felpe sottili proteggono da freddo.
Basterà aggiungere strati su strati per non sentirlo.