sento piano. l'avere ancora un letto sulla testa. mentre guardavamo il sole salire facilmente. le carezze nottambule, ma di melatonina. semplificando il silenzio in strati colorati. diversamente dal modo di pesare. meno strappi impossibili. le mancanze di natale. uscendo dalla rianimazione e aspettare il bus. tutto rimane là dentro. lampioni meno intermittenti degli arresti. le lucide espressioni matematiche senza toccare la dimensione interna. nuove parole e depressioni salvate. indossando calcare stretto al collo. salite da eccezione che non scaldano più. fiumi atmosferici che sentono una reazione. le vie abbottonate. mahnmal. colazioni imbarazzanti e opere eroiche. mille cannoni sfibrati che raggiungono equilibri sprecati. mirando occultamente alla nota giusta. ferite intercettate sulle mani. le cose succedute. "lontani piaceri sconosciuti". delle cose sedicenti. messaggi greci di profilo. minime impressionanti. sulla conduzione assestata delle vibrazioni elementari. che alimentano la tua fame elettiva. le fughe esteriori. cani sciolti e cantanti. senza combattere il ritorno che ci ha esiliato. tavoli convenzionali. fuori suonano urla di cosmonauti sani. risaliti odiando in volo. ma mantenendo fede ai giudizi senza frontiere. la scala abbandonata in piazza di corsa. l'ufficio di collocamento senza lucia. tutto quello che non ho detto aspettandoti fuori dal circo. due bugie. francesca non è tornata viva. cosa resterà dei nomi irriconoscibili. dei rumori randagi sensibilmente rischiosi. degli ami fruttiferi dentro di noi. mirando oscuramente alla notte giustiziata. nelle urla per altre favole in fila. le lacrime meno familiari. le risposte confortevoli. mi richiami a casa. cosa risponde all'appello? quando non piangi per il vuoto d'aria. c'è una strana nuvola fortunata, senza spunti, che non sa dove sei
16 gennaio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
e "-non" patologicamente?
Posta un commento