non so come sia possibile ma succede, non me ne accorgo nemmeno. ma passano e vanno lungo il tuo calendario, come se niente fosse. ma in realtà sono filtrati dalla tua idolatria per le case nuove fresche. ognuno di merita un film, anche solo su un solo giorno della sua vita. mi specchio sul culo del cucchiaio, sembra che respiri davvero, sembra che io abbia peso. ma non ci sono altre estensioni possibili alle tue gonne rammendate con le garze dell'esercito onu. ma nemmeno le colombe sanno più di pace. ormai giusto i piccioni troppo malati ti possono ricordare dell'ombra dei parchi. ma nemmeno troppa. le luci, le ragioni, le torpedini. le turbazioni e le turbolenze mentali. apnee con la chiamata in attesa. rispondo dopo che ora muoio un secondo, poi torno. è solo che ho deciso di vivere questa vita per un po'. mi dimentico delle nuove nozioni di fisica. ma nemmeno le alterazioni spaziali del parcheggio mi sono sembrate innocue. mi chiami domani? mi trovi sull'elenco dei senza numero di cervello. codice rimosso. ma come sempre trovo le ragioni della tua vertigine nelle piccole strettoie votate a spirale. le nostre patetiche avversioni alla razionalità in vetrina con i saldi. i vortici caldi delle passioni. e le piccole nuove notizie.mi dici che è sempre presto per crescere e dimenticarsi delle piccole nuove appunto.addio materassino viola
21 luglio 2008
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