23 agosto 2008

minime impressioni di celluloide, rebecca

domani sarà diverso. magari sempre corrotto e diretto a casa. le fotografie in bianco e nero si colorano in diverse atmosfere. mi dimentico anche di chiudere la porta, di chiudere la posta. pulire i vetri della finestra della camera per vedere meglio casa tua, anche se non si vede. mantova sparsa sotto il cuscino. i colori accesi. le tue parole che si dimenticano in cantina, dentro le scatole chiuse. i fratelli e i ricordi. ritrovare scarso senso alle colline e alle letture sinistre delle stelle rosicchiate. i tuoi messaggi non vocali e gli alfabeti disegnati sul mare. le bolle e le benedette nuvole, le orchestre e il cinema studiato. il cinema sudato sul divano. che poi lo cambiamo, ridisegnamo tutto unendo i puntini di cenere. hanno scritto del mare che s'appassisce, della celluloide..della televisione muta. del mondo a colori. mi si chiudono le botole dentro le costole mentre respiro la tua stessa aria rubandola al mondo, mentre cammino vedo cose che non esistono e ordino parole che si sciolgono dopo tre_minuti di tramonto razionale. fotografo il tuo corpo sopra il mio mare di idee bagnate ancora di sudore e il flash annulla i miei di lampi screanzati. i segnali sbagliati e quelli griffati di noia spasmodica. i gabbiani che riflettono sul vento le loro risate mattutine che aprono la testa ancora ammaccata. il tuo alcool che mi dimena le onde
sensibilmente scoscese. il tuo profumo di colori. le albe mentali che dormono con i tuoi peluche coperti di cotone bruciato. le botte cancellate male con i maghi del benessere che ti accarezzano. i giorni buttati a pensare che sarebbe meglio riuscire a credere davvero nella realtà e non a cambiarla a prezzo di saldo con le lune disegnate a pastello, satelliti dimenticati sui soffitti dei nostri cieli subaffittati. le tue pagine si cancellano sotto il sole appassito male sotto le scale si sicurezza di questo palazzo vestito male. e in città nemmeno si alza nemmeno più la testa per vedere le stelle che non si vedono, che non si svendono. l'equilibrio sembra un gioco costruito male, i titoli si spengono. sottosopra festivo. bella da non morire. non avere il coraggio di andare da solo ad una mostra

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