il viaggiatore delle stelle.respirare aria che vibbbbbra e ti si mescola dentro come pizzicotti del cuore. smettere di fumare per due ore di sudore e sorrisi ammiccanti. saluti e baci. la donna più potente del mondo che arava le stelle. tartaruga rossa al dito. e anche lì tutto era un pianeta del tuo sistema gravitazionale. onde di peso che regolano i miei pensieri. occhiali viola. gente e fiumi, grandi come scogli. flussi di energia dal mare interrotti a scatti e ritmi ferroviari nelle venti vene. e sbandieravo anche io con loro. a cena con la cera nella schiena. arcipelaghi campestri delle miserabili carcasse arenate, altro che balene. nemmeno funziona. qualche giorno volano sirene nelle tue nuvole di panna e pericoli e cantano canzoni d'amore di autori suicidi. rimettono in pace le coordinate emotive delle lune storte e di quelle affittate all'umore giornaliero. vi dimettono in due giorni. e morirete insieme alle tartarughe. secoli di onorevoli giornate. allenamenti all'aperto senza rete. quattro anni di amore. (apnea)(dopo due minuti)(di te +++) che tutto si cambia e si mette dove vuole pesare. che ancora non funziona ma le note vibrano ancora nello stomaco di corsa e nascono gatti neri come pece, sfondi perfetti per le tue stelle, costellazioni sui gatti. e sei il contrario della nebbia. e "le notti bianche", che tanto la musica sarà quella mio dio. mi ipnotizzano le pacate sensazioni, costanti che accompagnano tutti i miei giorni fino a quello in cui scopriremo l'africa. un po' meno magari, ma poi rivincita. e poi sogno "il giovedì" con dino. come fosse semplice staccarsi dalla rete e dimenticarsi del pescato, di essere stato pescato. che bel regalo quel giorno, e quelli altri invisibili. che non si vedono ma se chiudi gli occhi li senti respirare nella mia pancia e cantano già come le sirene degli allarmi antiaerei che segnalano l'avvicinamento dei tuoi missili ai miei nemici. è tutto un sogno? e forse davvero riuscirò a registrare una cosa decente pacata e distillata. le novelle patate. le novelle perle sotto terra, altro che i tuberi. e si va avanti camminando a testa in giù con i piedi fasciati di piombo ancora tiepido. stivali fusi e pantaloni di zucchero da mangiare a morsi. tutti e tre insieme in barca che non si mangia nessuno, altro che gioco di logica spicciola.........accecato dal raggio magnetico che abbracciava le tempie che sudavano freddo e ancora tremavano. starei ore a scrivere abbracciato alla tua casa al mare. rompendo le facili esche che non ingannerebbero un pesce cieco ma a cui abbocco io in tuffo carpiato. la rabbia allucinata dei giorni giocati male senza contare i jolly delle possibilità. che spazio ce n'è per prendersela ancora nel sacco..caricarselo in spalla e dimenticare beirut e rio. mojito por favor. e ancora mamma mi accarezza mentre dormo
, rimpiangendo la nostra vita. madonna come gira............che il mondo volava via sotto le tue cosce distese sull'erba mentre le stelle si accatastavano dietro al bar del parco. domani le accendono tutte insieme e il mondo diventa cieco, tranne noi che stavamo lì a dormire
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