con la neve che cade inciampando sulle teste dei piccioni artici delle nostre passate ricreazioni al parco. con le pagine dei libri che ci urlano addosso di correre verso domenica prossima e il derby delle volontarie accademie. mi misurano il collo e il polso per testare le palpitanti credibili eccitanti scoperte. non c'era bisogno di spalmarci addosso la crema per prendersi l'abbaglio di novembre. che le ancore stridono contro le bacheche di cristallo sotto il tuo letto dimenticato al mare. mi chiamano john doe al mancato appello. ed ero in bagno a vomitarmi dentro le incuranti passionali chiacchiere del giovedì sera al molo. che caldo a dicembre, che li scioglie i piccioni artici del parco nord. come se così non ci perdessero. non perdere nemmeno un respiro delle tue giocate parole. che poi suonano sulla testa e nella pancia i piccioni cubani. che spegnerei tutta la città per far entrare in piazza la tua torta di compleanno. che riuscirebbe ad avanzare anche con mangiafuoco e bud spencer. nemmeno domani nemmeno mai, neppure sotto l'albero di natale fatto a ferragosto così per rompere le palle al bue e all'asino, reperibili, anche loro nella tua testa
2 agosto 2008
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