13 dicembre 2008

tutte le foto non fatte e la macchina in camera

moriva lui e morivamo anche noi appena si affacciava novembre. la nebbia solforosa che senti soffiare nelle orecchie. i cazzeggifici con tante foto posate. i sorrisi di plastica dentro le cornici appese che s'infiammano. non arrivo nemmeno a capirmi dentro questa ansia di ordine. le aiuole altrui che disseminano divieti sentimentali. la paradossale frequenza di indirizzi inadatti. prendo la scossa mentre rido e rimango a piedi dentro questa trama sfilacciata. gli infarti attribuiti nonostante non legga niente da molto tempo. il museo della mia stanza e la polvere. le scadenze che si mimetizzano dentro sensazioni confuse e devianti. deviati su una strada morta e allagata da regole e pessime misure di tempo. il sonno che si divincola in questa settimana febbricitata. sognare di poter andare in cile dentro una scatola. chiedersi se poi davvero i bambini siano buoni. le sigarette fumate dentro la febbre ondulatoria. le aspettative in aspettativa. le parole in coordinato a precisi ricordi riconoscibili al solo odore secco, coagulato. i nuovi profumi che svengono e non si riprendono. non cammino e mi siedo dove i contratti sembravano essere reali e concreti. le bolle che esplodono sotto un inverno troppo reale. un mare che non è più mare. un ciddì intero che ad ogni canzone parla e non si secca. le emergenze metereologiche dentro la mia macchina. l'aria spenta. e cade la luna e le favole, cade il ghiaccio e i bambini. animali al pascolo ma sotto il suo vuoto disabile e cieco. non siamo una bugia, ma solo "quasi adatti" a credere a tutte quelle che ci dicono essere possibili

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