31 gennaio 2009

e impazzirò solo alla sera, dopo quella mattina in cui mi sarò svegliato

da ora che mi addormento solo per te. i pensieri umidi di enkefalina. dentro una stanza di libri ancora bianchi. con le dita rotte e la testa bollente. con la voce rauca e i quintali di stucco. fra anni. con i tuoi occhi silenziosi e chiari, morbidi come una poesia per bambini. la mia passione. finalmente accesi. non sarà un sonno profondo, ogni tanto litigherò con i vestiti che da anni indosso. non brucerò i vecchi libri. e tutte le volte che mi hai regalato una fetta di mondo confezionata e con il prezzo coperto. e ti sei coperta il prezzo anche sul cuore. le tue poche ricette. ma non sono mai andato così a fondo nel comprenderti, almeno fino ad ora. con degli occhi laici ti ho fatto un rosario con la corda nera e una matematica tutta nuova. e non uscirò da questa vita come Giusy da quella del postoristoro. almeno finché non sarà un po' meglio. nel mare di cera profumata lancerò tutti i sassi che trovo, fino a rendere il panorama della casa che non abbiamo mai avuto, un prato quasi finto. finto ma solo per tutti quelli che non lo credono possibile sbattendo e scarnificandosi gli occhi nel proprio orologio. scriverò solo "grazie", alla fine dell'ultimo. anche se non mi sembrerà ancora abbastanza

1 commento:

Anonimo ha detto...

colgo citazione tondelliana/libertina. "vero compagno di queli veri che ci han capito tutto della nostra historia quotidiana" rispondo.saluti. G.