24 gennaio 2009

il treno bello in senso politico e la testa di una croce

con annachiara e le carte dei gatti. con i fiocchi. gli elefanti colorati e i castelli neri. elena che rimane seduta sulla sua enorme sedia. con la testa nuova che si esalta dagli spalti sconfitti. mettersi all'indietro dentro mercoledì. prendere qualcosa dentro il tuo cuore. prendere in prestito l'aria sulla testa. e non rendo più. non mi disarmo nemmeno di domenica. con la drum n bass dentro la clessidra e i biscotti. il cielo che è come il tuo. il disegno esplosivo della luna, il nostro giorno preferito. il nostro gioco che arriva subito. il mare delle tue domande non affrontate. e mi presento con un palloncino colorato. anche se dici che non hai bisogno dei coriandoli dentro i tuoi pugni. i momenti alterni con riccardo sotto il ponte. che non basta più il tempo a luigi, corre ancora via a non morire nell'aria di settembre. voliamo a febbraio come una palla nuova. il topo nero del non amore nell'intestino. le lacrime vergini. e tu che passi ostinata l'aspirapolvere nel deserto delle notti festive, ma ubriache. vomiti in autostrada e ci ridi sopra. il salto del corridoio. il sentimento emostatico che ci piange addosso tutta la vernice candeggiante possibile. il freddo che è un boia mascherato. l'astinenza dal cemento ti ha impedito di credere alle favole dietro casa. le siringhe disincantate piene di aria complessata. complicata dalle rivolte dei centri che tengono il punto. combatti per strada fino all'aeroporto con l'aereo che salpa dritto dentro la galleria scavata dentro le vene. le sfortune superstiziose che invadono la tv. le tv piene di gin. apprezzando il pericolo mi siedo vicino alle tue fotografie silenziose e incantate. e sussurro alla pioggia, stretto al vetro opaco, le tue malinconie alcoliche. ti dimentichi di ridere quando l'aquilone crolla nell'acqua. piangi bene dentro la foglia che è caduta. i prospetti del carattere assuefatto. e la mandi giù facilmente ma non ti ritrovi più come prima. i saluti pleonastici. le tue corone gialle. i fiori secchi ma che non arrotoli. i messaggi dentro le bottiglie piene ma ancora per poco. le colline superate in un pomeriggio regalano un'età da godere seduti al bar, ridendo. sotto la lanterna fresca a vedere dove non annegano i gabbiani
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i buchi di Olney trovati per strada. la posizione delle lettere. tu che mi pettini con le braccia distese. e approvi. gli invisibili fino a chiusura. le stelle decadenti che tornano a cadere sugli spigoli. la paura della testa a metà. le risposte nella giornata della sincerità. la paura della metà unica. e io mi confesso senza gesti né comportamenti. i contratti elettronici. la notte buia e tempestata. appestata dai fiori raccontati senza lacrime di polistirolo. suona male la luna verniciata sul tuo cuore di vetro blu. il colore tiepido. le temperature della radiografia. i capitoli di autori vari che vengono cablati senza strappo. lo strappo emotivo delle lenzuola. sparse dentro le stelle verdi.le cadute nelle onde invisibili, è tardi per morire dentro una cartolina cartonata di un puzzle

1 commento:

pircomicke ha detto...

John Olney e le sue lesioni sono stati traditi e smentiti dall'aspartame delle caramelle.