22 marzo 2009

in astinenza senza stare poi così male fisicamente

stesi affianco come due cieli chiusi. stretti al fianco. con quella serenità panoramica comprata al bar per la poca voglia di andar via. come due piani intesi e poi bruciati. come due cieli confusamente scuri che non si riesce bene a capire da cosa. se dal nostro smog o quello altrui. ubriaco al lavoro. con la voglia di scoprire la resistenza delle motivazioni. delle tue lucide commissioni. una città di capannoni e puzza di ruggine. dove tira il vento. dove tira il tempo. dove mi tira il lento imbrunire di una sensazione. che non tramonta mai dietro al cavalcavia che abbiamo fatto a piedi l'altro giorno, di notte. che non fiorisce niente e comunque era meglio prima. gli "effettivamente" consumati mentre forse verremo cementificati liberamente anche noi e i nostri perché. per conservarci senza deperire quello che guardiamo

2 commenti:

Anonimo ha detto...

perchè esiste ancora chi ha ragioni di cemento (armato)

E. ha detto...

Quindi dopodomani non hai più avuto paura.
Io mi sono fatta paura ho lasciato gli occhi bruciare
gli occhiali graffiati e le immagini storpie.
Astigmatismo dei sentimenti linee tutte storte.