11 marzo 2009

quelli che vengono omogeneizzati male

e c'è chi si ferma alla meta perché non soppesa niente. e finalmente nessuno mi brucia più gli occhi. e con il vento cadono le stelle che mi hai messo dentro il cuore. con il tempo cade tutto. getto ombre sui miei simili. su tutte le mie similitudine che mi fanno stare di merda, come assonnato, come assoldato da un esercito invincibile che non mi venderà più indietro. slegati da me se vuoi. e nessuno ci ha visti l'altra notte per strada. quando ci hanno abbandonato le nostre credenze impopolari. le nostre centrali nucleari. i sentimenti ritagliati. le persone addomesticate. l'amaro amore. "l'untuosità sociale" e le nostre armi affilate. la falsità delle nostre armi biologiche. delle nostre pozzanghere scadenti. decadenti. ti appoggi dove capita nella stanza. con gli occhi scrivi parole al contrario su ogni mio tipo di muro. e te ne freghi delle calamite e delle calamità. di due visi accostati male su un letto pericolante. pericoloso. il radicalismo. il nichilismo non troppo emancipato. il mutismo. il movimento di due occhi diversi , di due colori diversi. di giochi diversificati ed era ora. con sentimenti che probabilmente sono permeabili. e la perdita di calamità. le nostre scorie nucleari vendute. le nostre, che comunque le ripaghiamo. le nostre storie che sono nuove anche se sono ricalcate. ricadute. le strade che per una prima volta vengono disconosciute. le passeggiate in quelle sconosciute per liberarsi. gli antagonismi coscienti. gli antagonismi incoscienti. le mie cazzate che ti fanno incazzare. sottocosto. sotto il costo della pressione e della paura. sotto di noi che viviamo di impressione e radura. rivedersi nelle pagine senza casa. senza rate. senza tutta quella sete innocente. di bersi e di perdersi. lanciami. stare. noi che siamo narcotizzati in una magia di irragionevole viltà. i lega-mi. le persone addormentate. forse dipenderà da come ci siamo stesi e decapitati sul letto, ma abbiamo gli occhi con due voltaggi diversi. con due volteggi diversi. il nostro Carnevale a 00
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i disamori difficili con tu che mi insegni che esistono cure per i padri. con la tua semplice meraviglia di quando mi vedi ancora in piedi. senza tossire nero cadere nel vuoto. per spararsi idolatrie ad occhi chiusi. per chi si studia senza freni c'è la possibilità concreta di sorvolarsi. non ridiamo più. le nuove fotografie sul muro e quelle esplose nei due minuti di ieri pieni di innondazioni progressiste e progressive. gli attacchi della morte e del lasciarti andare via. le settimane più veloci e fameliche che ci vengono prolungate. disagiate e disadorne. "lastupidacoincidenzaconsestessi". i tuoi vestiti che oggi cambieranno colore quando li indosserai. strapperanno tutti i tramonti e le albe collassate e incollate sul balcone sporco. rincorreranno la tua allegria. il tuo trattare unilateralmente, distesa sul mio cuore. rigettato anche da me. ampie produzioni contemplative di segni e segnali abbozzati. di poesie indipendenti. indecenti. ti vengono lasciate dentro i libri e ai tuoi cassettimentali. perché tieni i sogni nel cassonetto. i nostri drammi classici. le interruzioni estemporanee negli isolamenti temporali. con le tue perturbazioni arteriose e artigianali. le autoincoscienze. ti alzi per fuggire quando senti che al piano di sopra ridono, che ti sembra minacciosa questa nostra festività acquisita. cassaintegrata. le verità complessive e quelle complessate. completamente slacciate da tutta quella polvere che la valanga ha spostato nella mia narcolessia. i giorni fuori stagione senza cantare. e quelli fuori, salvi, dal danubio. con i ponti e i punti. sfuggendo dall'anonimato di ogni s-considerata carezza, da ogni contemplata confessione. tutte quelle penne in discarica, nella discarica cittadina chenonsappiamodovè. tutto quel caos temuto che abbiamo adottato. tutto quel caos ottenuto dalle nostre rissose perplessità. il nostro battesimo pagano e pagato. la nudità dell'invisibile. tutte quelle guerre che ci confondono e si calcificano nel cuore e in testa. infestando i nostri silenzi celebrati. i diritti doverosi e danarosi. una capriola di anonimia. i contenuti e le regole da esterno. sei lucifera. gli antagonismi speculari. che doveva essere la volta che ci svegliavamo insieme senza tirarci niente. che dovevamo ammarare senza farci del male. ostinato. "quindi ti guardo ti guardo perché mi pare - dannazione - di non averlo fatto mai"

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