12 giugno 2009

incidenze di percorso

gli inverni difesi dentro le nostre incompatibilità. ti ho vista increspare dentro un giorno disinfettato male. la tua "faccia di vento". le perle di vetro dentro le luci accese. le distanze organiche e gli anni oceanici. mentre fuori tutto piove nelle nostre braccia disadorne. l'autunno inalienabile della televisione. le frasi plastificate. decidono di approvare ogni tipo di estinzione tranne quella dei nostri debiti morali. schiena a schiena ci guardiamo negli occhi. l'amplesso diradato di un tramonto. le facce piene di conforto che chiedono se dentro piove ancora. raccontare della fiducia ricambiata che vorrei avere con la cenere. del sottomarino e dei giornali gialli. ma non abbastanza. le nuvole di litio. il pensare senza affanno. contare male per crederci ancora in questa notte. disinfestarsi. il muro troppo liscio che scivola dentro la nostra gola. la ruggine che colora almeno. l'ufficio del collocarsi dentro una risposta. parole tagliate male. la strada troppo lunga che non ci porta più a casa. la sua luce al contrario che sbianca tutto. l'eco delle destrezze economiche nel campo dei sentimenti. incolto. sentieri e minuti di sabbia densa e aspra. candele di risposte. il bello del peggiorare che trovi dentro una bottiglia rotta ma non abbastanza. le bollette che spariscono dentro la nostra sala d'attesa. schivare responsabilità contromano. urlare contro responsabilità contromano. luce dominante. ore incognite. l'irriducibilità dei nostri controsensi unici che a stento sopravvivono dentro questa meschina paura di uscire. dentro un fiore troppo denso mi hai abbracciato e intercettato. le canzoni cantavano meglio di noi la paura di risponderci. le scale che salivano dove gli occhi dei nostri organi non potevano arrivare. nemmeno i sogni collassavano più al mattino. svenivano solo sicurezze e amenità sentimentali. i deserti che si aprono con il telecomando. le sorprese scostanti. gli occhi lucidati. le persone usate e poi svendute ad un prezzo troppo caro. il tuo silenzio che mi spoglia. la paura di leggere il libro che non ho letto. teoremi e rimproveri. tappeti di nuvole e cemento azzurro. il cielo d'ottobre sorride come te mentre ti perdi
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per un gesto automatico spegno una luce già spenta. sfiguro il letto rincorrendo una voce. il vento scalcia l'aria alcalina. con un filtro fatto male ti chiedi cosa ci sia sotto di te e intanto ti rompi la testa contro quello in cui credi. e rischi si svenire pensando alle persone senza antifurto. il silenzioso che hanno da sempre e sempre fitto di palpitazioni e brividi sudati in fronte. frasi R e frasi S.
la bolletta del gas della polizia romana

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