7 luglio 2009

245 giorni liofilizzati incrementeranno le guerre dei nostri sorrisi immotivati

nemmeno ricordo il colore di ogni scheggia tolta. il viso esploso in un tempo terso. il senso dissestato e dissennato delle cose. i sogni con gli occhi occupati. domani non dormirò. "con una profonda sfiducia e una più profonda speranza". compreso me. un giorno che ho tradito anche le bugie. quello che fai per non arrenderti alla nostra asincronia. rileggersi prima di te. le stagioni al buio che scendono le scale. come passeggiare in quel vicolo che non era altro che un cantiere sperduto dentro di noi. la tua paura di credere un po' meno alle favole scadenti. gli investimenti amichevoli per correre via in bicicletta sotto la pioggia avida. fino ad istanbul per bere acqua pulita. le bugie in metropolitana che hanno meno eco. ripetersi prima di te in ostinate paure. le ossidate misure del contorno. concedersi qualche taglio in meno anche se fuori c'è il sole che si stira. le città impugnate dalla parte del manico. per tutto quello che ho dimenticato di correggere. ho strappato il fantasma di luigi e così non piangi più per una settimana intera. gli appelli nel deserto. forse è una rinuncia alla malattia. come se fosse possibile. come se fosse plausibile dentro questo condono. le considerazioni che si scartano anche se non è natale. anche se non è vitale riuscire a demolire quella nudità. imperfezioni sulle nostre radure. le chiavi chiuse. le tue vacanze di sincerità che non vuoi evadere. tutte le sere al mare per vedere se cadevano le bombe davanti al sole meschino. il giorno arrestato. il vero destino bagnato di nuovo. il senso dissetato. il senso disertato delle cose. voleva vivere dentro una scatola ma è morto cercando di volare. il senso del volere. il dissenso del cadere come quando mi hai parlato l'ultima volta. di un cielo bianco che non aspettava abbastanza. il tuo sorriso eretico. compreso me anche se sembro mio padre. le nuove ritorsioni che s'abbracciano dentro un ago che finalmente ha un punto. non basta la febbre per salutarti. le cartine rotte a metà strada. i giorni presi in affitto senza troppa democrazia. la luna che scende fino a bucarsi. l'empatia di carlo che mi urlavi con gli occhi chiusi e sfrattati da giorni ormai. il regime approvato senza troppa economia politica. le misure di insicurezza. e forse mi sono perso dentro di me. e forse mi sono sparso lungo i nostri occhi oscurati. e credevano che fosse un film. nemmeno avesse cambiato frequenza. mi hai toccato dietro le radiografie. tutte le stronzate che non bastano a quanto pare e non si lavano. le nostre mutazioni generiche danno aria al condizionale sfitto della nostra degenerazione. è meno lento e ancor meno denso. che ora le giornate sembrano appena lavate e stirate, ripiegate con cura dentro la mia testa. anche se non c'è ancora il profumo del tuo ammorbidente. perchè il carcere è ancora immaturo. perchè forse è giusto credere ancora in quella piccola canzone che si distingue da noi. le costellazioni attendibili. la foto di quella stella che non espatrierà più i nostri occhi chissà dov'è. nei nostri sorrisi immobili che hanno deportato. per tutto quello che ho dimenticato e basta. perchè forse davvero "ripeness is all", compresa la dedica.

5 commenti:

gaia ha detto...

questa roba é bellissima.

E. ha detto...

245 giorni.
I miei sono 240. Molti mesi. Molti incubi.
Tutte le certezze appese a stendere fuori dal balcone a guardare il sole in faccia riempiendosi di macchie.

Anonimo ha detto...

Questa roba è di primo taglio.

Anonimo ha detto...

"che ora le giornate sembrano appena lavate e stirate, ripiegate con cura dentro la mia testa. anche se non c'è ancora il profumo del tuo ammorbidente."

Già.

Anonimo ha detto...

solo desiderare di morire e fuggire ecco cos'è.